Una delle domande che più spesso ci vengono rivolte è la quantificazione economica del proprio lavoro come blogger. Siccome il mestiere di blogger non è codificato, anche per il suo carattere di innovazione, molto spesso è difficile dare un prezzo al proprio lavoro.
Non esiste un listino prezzi univoco: i costi di un post sponsorizzato (ma anche dei banner, e delle altre collaborazioni), sono commisurati a fattori quali: il numero di visite del blog, la natura del blog (free o proprietario), la popolarità del blogger, il numero di commenti ai post, il numero di followers su Fb e twitter, il numero di iscritti alla newsletter, l’autorità del blogger, la qualità degli argomenti proposti e delle foto, la qualità tecnica del blog, ecc…
E’ dunque difficilissimo stabilire un tariffario univoco, poiché le tariffe, in Rete, dipendono molto non solo da fattori numerici, ma anche da fattori ‘impalpabili’ come la popolarità o autorevolezza del blogger.
Tuttavia, si possono definire dei parametri indicativi, che poi ciascun blogger può adattare alla propria situazione, facendo innanzitutto la distinzione tra articoli scritti su altre piattaforme, e articoli scritti sul proprio blog.
Prima di tutto parliamo degli articoli che scriviamo ‘su commissione’ e pubblichiamo su altri siti, blog e portali, non sempre a nostra firma.
Articoli retribuiti su altri portali
Articolisti generici
Le cifre medie di retribuzione dei cosiddetti ‘articolisti web’, sono piuttosto basse. La media è di 3-4eur ad articolo, considerando articoli brevi, intorno alle 250 parole, e non particolarmente specifici. E’ così, ad esempio, che si può scrivere tanto, di argomenti anche molto vari, senza averne una competenza specifica: tecnologia, giardinaggio, gossip, organizzazione domestica, cucina, creatività, gravidanza, ecc…
La natura di questi articoli, per brevità e per impossibilità di andare a fondo dell’argomento, è di solito superficiale, ed è giusto che sia così: si tratta di testi brevi, con qualche parola chiave, che devono essere scritti con rapidità.
Se consideriamo di voler guadagnare almeno 500eur al mese, significa che dobbiamo scrivere almeno 140 articoli. Se ogni articolo comporta 15 minuti di lavoro, dovremo dedicare 2100 minuti al mese alla stesura degli articoli, ovvero 35 ore. Non male: una retribuzione di 14eur all’ora è superiore a molti altri lavori impiegatizi. Se invece impieghiamo 30 minuti per ogni articolo, dovremo lavorare 70 ore, con una media di costo orario di 7eur l’ora: una cifra che inizia ad essere poco conveniente, se per esempio abbiamo anche altre collaborazioni in corso.
Per questo motivo, io sconsiglio sempre di scrivere articoli pagati 1-2eur (alcuni portali pagano 1eur lordo!, oppure pagano addirittura pochi centesimi, a seconda delle battute del post), se si vuole rendere produttiva la propria giornata.
Quando conviene? Scrivere articoli di questo tipo conviene molto se siete persone veloci a formulare idee, se siete persone con una buona organizzazione, e se avete una discreta velocità di battitura. In questo caso: velocità = guadagno. L’importante è che la rapidità non sia sinonimo di scarsa qualità: in questo caso perdereste presto il lavoro. La qualità è requisito fondamentale sempre, anche quando scrivete articoli brevi.
Articoli a richiesta su portali o blog di portali
Se siete popolari, o se scrivete per un portale gestito da una grande organizzazione, potreste guadagnare in proporzione alle vostre abilità o alla vostra popolarità. In media, un articolo di questo tipo, corredato anche di foto, viene retribuito circa 10-12eur. Si tratta di articoli che richiedono maggiore precisione e abilità, spesso corredati da foto, e con testi di discreta lunghezza, su argomenti che conoscete in profondità. Potreste per esempio venire invitate da un portale di cucina per scrivere degli articoli con ricette, o da un portale di gravidanza per scrivere di fertilità, o da un portale femminile per scrivere di creatività. E così via…
Più siete popolari e brave, più guadagnerete, perché potrete contrattare una retribuzione maggiore per ciascun post.
Differente sarà la retribuzione nel caso in cui riusciate a stipulare dei veri e propri contratti a progetto con agenzie o centri media, per la gestione di un blog aziendale e la realizzazione di articoli brandizzati. In questi casi dovrete essere ovviamente competenti sulla materia e con un nome nel settore, e potreste anche guadagnare alcune centinaia di euro al mese, con post retribuiti che possono essere pagati dai 50 ai 200eur ciascuno (cifre sempre indicative, e viste solo per grandi progetti aziendali con grossi budget). Ovviamente, in questi casi, la qualità dei post e delle foto deve essere eccellente, e la redazione dell’articolo può richiedere anche parecchie ore, diverse revisioni e un confronto critico con il cliente.
Quando conviene? Quando avete molto tempo da dedicare alla stesura di post super-specializzati e avete anche tanti argomenti da trattare. In caso contrario, un lavoro di questo tipo diventa presto stressante, perché l’impegno richiesto è vincolante, e non rimandabile, e il cliente deve avere la vostra massima considerazione.
Articoli retribuiti sul proprio blog
Articoli virali o di marketing
Alcuni portali effettuano una selezione di blogger per la redazione di post sponsorizzati cosiddetti viral o di buzz marketing, per accrescere l’attenzione su un prodotto o un evento su vari blog contemporaneamente, nello stesso periodo di tempo. La valutazione della retribuzione avviene in base al numero di visite del blog, il quale viene accettato nella piattaforma solo se ha un certo numero di visite e possiede determinati requisiti tecnici, e può variare dai 20 agli 80eur ad articolo (PPP = Pay Per Post). Una forma di retribuzione interessante, che può produrre discreti guadagni, ma non continuativa: questi articoli vengono infatti richiesti ‘a spot’, senza continuità, e non tutti i mesi. Quando un articolo viene prenotato, il blogger ha, di solito, 72 ore di tempo per scrivere l’articolo, pena la scadenza dell’invito.
Questi articoli vengono prenotati sul proprio blog, a seconda della categoria di appartenenza o dell’argomento, e vengono quindi commissionati per essere scritti non su una piattaforma esterna, ma sul proprio blog.
Quando conviene? Quando nella vostra organizzazione lavorativa avete il tempo di gestire gli ‘imprevisti’ o i lavori urgenti. Se nell’arco delle 72 ore sapete che sarà faticoso redigere il post e magari anche correggerlo un paio di volte (in base alle indicazioni del vostro referente di campagna), non sempre riuscirete a stare dietro alle richieste. La difficoltà maggiore non sarà solo il poco tempo a disposizione, ma il tema degli articoli: spesso si tratta di articoli che richiedono ottime capacità di marketing, o che richiedono conoscenze anche al di fuori dal nostro argomento specifico, o su prodotti molto difficili da gestire, o su argomenti difficili da affrontare. Inoltre, queste piattaforme richiedono sempre post originali e creativi, e non semplici redazionali: dovrete dunque calcolare il tempo anche di attuare un processo creativo che spesso richiede alcune ore di lavoro.
Sul mio blog… posso chiedere di più?
Ultima categoria di post riguarda i post sponsorizzati che potete scrivere sul vostro blog a seguito di contatti professionali personali con un cliente. Il caso tipico: la piccola azienda che vi chiede un pacchetto completo di banner, test di prodotto, articolo sponsorizzato.
Soprattutto in questo caso valgono sempre le regole di trasparenza verso i lettori, e vi invito come sempre ad aderire a Mommit proprio per garantire uno standard professionale verso chi vi legge.
Sul vostro blog potete chiedere le cifre che ritenete più idonee. Questa volta siete voi a stabilire il prezzo, e a condurre la trattativa. Che ovviamente non può discostarsi troppo dalle cifre di mercato, ma soprattutto deve tenere conto delle visite del proprio blog e del tipo di rendimento che offrite al cliente (o meglio, il ROI = ritorno sull’investimento).
Un esempio?
Per un blog con meno di 100mila pageviews/mese, può essere ragionevole una cifra di 20eur a post, o una cifra di 40eur/mese a banner.
Ma se avete 5mila pageviews/mese, siate pronte a scendere con i prezzi. Anche se io, personalmente, non accetterei pubblicità per meno di queste cifre, ma piuttosto mi impegnerei a far salire in modo consistente le visite.
Per blog sopra le 200mila pageviews/mese diventa interessante chiedere 50eur a post e 100-300eur/mese per banner (a seconda di quanto salgono le visite, della dimensione e della posizione del banner, e della presenza di altri banner).
Per blog con visite elevate potrete chiedere anche 150-300eur a post e i banner potranno valere anche qualche migliaio di euro, a seconda delle posizioni, visto che gli spazi pubblicitari sono limitati di numero, e vale il meccanismo dell’asta.
Ovviamente ciascuno può sempre proporre altri prezzi, e i costi forniti sono puramente indicativi: si basano sulla mia esperienza personale, ma non sono Legge, nè rappresentano un tariffario di categoria. la maggior parte dei blogger guadagnerà molto meno delle cifre indicate; alcuni blogger più popolari guadagneranno anche molto di più.
Ovviamente, se questo diventa il vostro lavoro, fate in modo che sia facile guadagnare sempre di più: non solo scrivendo di più e meglio, ma anche permettendo alle aziende di retribuirvi correttamente. Il lavoro in nero non è contemplato da nessuna azienda seria, né da portali rinomati o riviste professionali. La maggior parte di questi portali vi chiederà la P IVA come condizione essenziale per lavorare insieme, mentre alcuni potranno offrirvi delle collaborazioni occasionali con ritenuta d’acconto, la quale però li obbligherà a non potervi offrire, per sua natura, una collaborazione professionale e continuativa.
Ricordatevi inoltre che al di sopra di un certo numero di pageviews / mese, e quindi al di sopra di una certa tariffa richiesta agli inserzionisti, aumenteranno considerevolmente anche i costi di esercizio: hosting e manutenzione, assistenza specializzata, infrastruttura per gestire professionalmente le inserzioni e i rapporti con i clienti, eccetera. aumenterà anche la pressione degli inserzionisti, che a fronte di maggiori spese, pretenderanno giustamente maggiori ritorni e considerazione.
Nemmeno a dirlo: se scrivete per i portali articoli gratis in cambio di visibilità, fate male. Scrivete articoli gratis per voi stessi, o eventualmente per blogger molto popolari che possono davvero darvi tanta visibilità (sotto forma di guestpost, una volta ogni tanto!), e fatevi retribuire qualsiasi lavoro professionale che svolgete con continuità. Se volete arricchire qualcuno, arricchite voi stessi, e non le case editrici, le testate giornalistiche e le agenzie: questa è la condizione essenziale per passare da hobbisti a professionisti!
Io ho lavorato gratis, i primi tempi, e lo rifarei mille volte, ma mi sono sempre data un limite di tempo (molto ristretto) e di impegno: una volta superato questo limite, ho fatto le mie richieste (ragionevoli), e non mi è mai stata negata una retribuzione onesta per usufruire del mio lavoro, professionale.
Nessuno vi rifiuterà la giusta retribuzione, se ciò che fate ha un valore, e se siete gli unici a poterlo fare in un certo modo.
Nei prossimi post daremo anche link di portali e siti dove è possibile trovare lavoro in Rete.