Quante volte ci siamo fatti la domanda: “perchè il mio sito non ha successo?” Analisi delle statistiche, SEO, seminari… eppure le visite non accennano a crescere.
Il mio approccio è sempre quello di chi si accorge di un errore e vuole risolvere un problema: se invece pensate che il mondo ce l’abbia con voi, che è solo questione di fortuna, che tanto non c’è nulla da fare, allora vi consiglio di lasciar perdere e investire i soldi in un azzardo vero, almeno in quel caso l’adrenalina è garantita.
L’approccio giusto per affrontare un insuccesso non è quello di trovare scuse, ma quello di individuare problemi e trovare soluzioni. Se c’è qualcuno che ce l’ha fatta, ce la posso fare anch’io. Devo solo trovare il metodo giusto, e impegnarmi al massimo.
Al mondo ci sono persone che vincono alla lotteria (uno su un milione), persone che sperano di vincere alla lotteria e non fanno nulla per migliorare la propria situazione (il 99%), e persone che si impegnano per essere artefici del proprio destino. Perchè il proprio sito (ma anche qualunque altro aspetto della vita) abbia successo, bisogna sforzarsi di essere artefici del proprio destino.
Non pensate che sia questione di fortuna
Nel web non esistono casi di vincite alla lotteria: nel senso che anche il sito che vi sembra più idiota e semplice, se ha fatto soldi è perchè chi lo ha realizzato ha investito tempo, soldi e risorse. L’esempio che cito sempre è la One milion dollar page. In pratica un brillante studente di 20 anni, Alex Tew, ebbe l’idea di creare una singola pagina web su cui vendere i pixel a 1 dollaro l’uno. In una pagina web media ci stanno 1 milione di pixel, quindi il guadagno previsto era di 1 milione di dollari. Grazie al tam tam mediatico il guadagno fu anche superiore, perchè gli ultimi pixel vennero messi all’asta su ebay.
Beh, per creare questa pagina, Alex ha investito tutti i suoi risparmi per aprire un’azienda, lanciare una campagna di marketing, pagare una segretaria, e cosi via. L’investimento è stato di circa 30mila dollari. Certo, con il senno di poi, 30mila dollari per un milione ne vale la pena, ma l’investimento era un azzardo, e Alex è stato premiato per la sua tenacia, capacità ed intraprendenza. Non è stato un colpo di fortuna, a meno che non siate soliti buttare trentamila euro in un’idea ogni volta che ve ne viene una. Ha avuto una buona idea, ci ha creduto, ha investito tutti i soldi e il tempo che poteva, e gli è andata bene.
Tutti i creatori di applicazioni che hanno sfondato (facebook, wordpress, groupon, firefox, etc) sono comunque dei geni che hanno investito tutto il tempo possibile, tutte le risorse possibili e hanno vinto lottando tra persone talentuose come loro. Sono stati capaci di convincere degli angel investors a fornirgli cifre variabili da mezzo milione di euro a dieci milioni di euro per partire seriamente con un business.
Quindi non pensate neanche per un attimo che possa capitare la botta di fortuna per cui investendo qualche migliaio di euro e due ore al giorno, senza avere conoscenze informatiche, in Italia, al giorno d’oggi, si possano fare soldi. E’ semplicemente impossibile.
Confrontatevi con gli altri
La prima domanda da farsi se il proprio sito non fa successo è questa: cosa offro in più degli altri?
Per rispondere a questa domanda bisogna avere due qualità: la capacità di conoscere i propri competitors e di sapersi confrontare, e la capacità di sforzarsi per essere migliori degli altri. Spesso in Nexnova veniamo contattati da persone o aziende che pensano di aver avuto l’idea del secolo, e quando gli facciamo notare che il sito xyz.com fa esattamente quello, cascano dal pero dicendo che non conoscevano il sito. Il problema non è che l’idea debba essere unica (come ho già avuto modo di dire è impossibile avere idee uniche sul web), ma il fatto che chi ha avuto l’idea è stato così presuntuoso da non voler neanche cercare sulla rete che cosa esisteva di simile. E’ stato così superficiale da non volersi soffermare qualche mese a riflettere e approfondre la propria idea.
Quindi uno dei motivi fondamentali per cui il vostro sito non fa successo è che non conoscete quelli come voi, e non siete in grado di offrire qualcosa di meglio. Dovete conoscere perfettamente, in tutti i dettagli, i vostri competitors.
Credete nelle vostre idee (e non abbiate paura di investire)
Credere nelle proprie idee significa buttarci anima e corpo. Dedicarci le nottate. Investirci i propri risparmi. Spesso vedo gente shoccata di investire per un server la cifra che spende per pagare la ricarica del telefonino o per comprarsi le sigarette.
Credere nelle proprie idee significa scommettere sapendo di vincere. Se avete paura di voi stessi, come potete sperare che gli altri credano in voi? Se il vostro progetto web è un hobby, rimarrà un hobby. Se volete che diventi qulcosa di più, dovete crederci. E nel campo del business, crederci significa investire tempo e denaro.
Ultimamente sono rimasto folgorato da un progetto, withandwithin.com: ad un occhio esperto appare evidente che c’è una cura maniacale del dettaglio, e che chi lo ha creato (che ho avuto il piacere di conoscere virtualmente) ha veramente cercato di fare il massimo. Ha scelto il miglior hosting possibile, i migliori sviluppatori possibili, ed è continuamente attenta a migliorare il progetto e accettare consigli. Quello è l’approccio giusto. Giuro che non ho niente a che fare con lei, anzi non conosco neanche nei dettagli il progetto, ma mi è piaciuto l’approccio professionale e le auguro grande successo perchè se lo merita: ha esattamente l’approccio che mi piace.
Se avete paura di investire qualche migliaio di euro, o di farvi dei debiti, o non potete dedicare più di un ora al giorno, significa che per voi è solo un hobby (e non c’è niente di male): non sperate pero che possa generare guadagno, perchè mentre voi cercate di far girare su uno shared Aruba da 60 euro all’anno un sito che ha un picco di visite, i vostri competitors accoglieranno a braccia aperte sul loro server managed dedicato da 300 euro al mese i vostri potenziali clienti stufi di aspettare minuti o ore il caricamento delle vostre pagine.
Concentratevi sui contenuti
Questo concetto lo ripeterò alla nausea in tutti i post: potete mettere le keyword che volete, pagare esperti seo, ottimizzare layout e investire soldi in campagne social, ma se mancano i contenuti, o se i contenuti sono sbagliati, il vostro sito continuerà a non avere successo.
Nel web mi sembra di vedere dei ristoratori che cercano di attirare clienti con insegne al neon, menu perfetti, camerieri in livrea… ma che si dimenticano che un ristorante, prima di tutto, deve offrire ottimo cibo! Un sito web deve offrire ottimi contenuti. Sembra banale ma molti se ne dimenticano.
Il SEO è l’ultima cosa che dovete ottimizzare, e dovete farlo solo dopo aver scritto qualche centinaio di articoli ed essere già conosciuti nel vostro settore.
Siate social
Si può interagire socialmente in vari modi, e non a tutti devono piacere tutti i social network o le modalità di interazione, ma in qualche modo dovrete essere parte della comunità digitale. Se non sapete interagire, internet per voi è un mondo ostico, e non siete inseriti in alcun contesto social, allora sarà impossibile avere successo.
Checklist
Ecco infine la checklist riassuntiva che vi dimostrerà scientificamente che se il vostro sito non ha successo, c’è un motivo reale.
1) Siete esperti nel settore che volete trattare? Avete un ottimo hosting, un ottimo layout, un’ottima velocità e affidabilità, e avete scelto i migliori fornitori possibili?
2) Conoscete perfettamente i vostri competitors, e sapete individuare i loro pregi e difetti?
3) Avete investito una parte consistente del vostro tempo e dei vostri soldi nel progetto in cui credete? (una cifra superiore a quanto spendete per telefonino, sky, sigarette, settimane bianche, battesimi matrimoni e comunioni, automobile, vestiti, palestra, etc)
4) Avete dei contenuti impeccabili, originali e sicuramente migliori dei vostri competitors, oppure avete realizzato una web application davvero innovativa?
5) siete ben introdotti in ambito social? siete conosciuti in qualche community?
Se la risposta a qualcuna di queste domande è NO, è molto più facile (e giusto) che il successo lo abbia e se lo meriti chi ha risposto SI a tutte le domande.