Come abbiamo già detto, esistono due tipologie di blog WordPress: quelli su wordpress.com che sono hosted, o meglio sono definibili come SaaS (Software as a Service: vi viene offerto un servizio, non un software da installare voi), e quelli self hosted (ovvero scaricati, installati e gestiti totalmente dall’utente).
In realtà esistono anche altre modalità quali wordpress.com VIP hosting e VIP support, che permettono di avere la sicurezza della versione hosted e la libertà di quella self hosted, ma con costi di decine o centinaia di migliaia di euro / anno, quindi credo per ora al di fuori della portata di molti dei lettori di ReteLab 🙂
Come già detto, la scelta di utilizzare la versione self hosted di WordPress è quella che permette il maggior controllo, ma come in tutte le cose della vita, responsabilità e autorità sono legate a maggior impegno, conoscenza e rischio.
In questo articolo descriverò i passi fondamentali per aprire appunto un blog WordPress self hosted.
Gli ingredienti sono:
- un nome di dominio
- un piano di hosting
- il software WordPress
- un buon template
- le vostre idee 🙂
Nome di dominio
E’ l’indirizzo del blog: per esempio mammafelice.it o retelab.it o trashic.com . Può essere registrato presso appositi registrar. Ne esistono a migliaia: il più adatto a principianti è senz’altro register.it, ma è molto usato anche aruba.it. Alcuni sono più adatti a professionisti e permettono di eseguire le operazioni più velocemente per centinaia o migliaia di domini per volta, e non verranno trattati in questo articolo.
Il nome del dominio è importante: deve essere breve, facile da ricordare e pronunciabile. Esistono delle regole per la scelta dei nomi, per i .it esistono documenti ufficiali con le linee guida.
Non conviene prendere come nomi marchi registrati: potreste essere denunciati e obbligati a cedere il nome. Se il nome non è un marchio registrato, chiunque lo può utilizzare. Una volta registrato regolarmente, il nome a dominio è vostro, e basterà ricordarsi di rinnovarlo ogni anno per poter continuare ad utilizzarlo.
Spesso un nome di dominio viene offerto insieme ad un piano di hosting (soluzione consigliata per principianti che vogliono fare da sè).
Piano di hosting
Il vostro sito e tutti i suoi contenuti, dovrà risiedere su un computer (un server), e questo servizio è a pagamento.
Il server dovrà avere queste caratteristiche (si evolvono sempre, quindi controllate su http://wordpress.org/about/requirements/ per essere certi che non siano cambiate):
- Sistema operativo Linux
- PHP 5.2.4 or superiore
- MySQL 5.0 o superiore
- Apache web server
- modulo apache mod_rewrite
E’ possibile farlo girare anche in altre configurazioni, ma questa è la più comoda e funziona sempre. E’ quella su cui troverete il maggior supporto e le maggiori informazioni in rete. In particolare sconsiglio di installarlo su windows (se non per test).
Esistono diverse tipologie di hosting, ve ne elenco alcune in ordine di prezzo e prestazioni
- shared hosting (utilizzate una piccola parte di disco e risorse di sistema di un server su cui risiedono centinaia di altri siti)
- vps (utilizzate una parte di disco e risorse di sistema di un server su cui risiedono alcuni altri “server virtuali”)
- server dedicati (avete un server tutto per voi)
- cluster di server (avete un gruppo di server tutto per voi)
Esistono poi soluzioni cloud (ridimensionabili a piacere), hybrid, e sicuramente molte altre.
Per iniziare utilizzerete uno shared hosting, evitando qualunque soluzione che vi proponga “risorse illimitate”. Perchè sulla rete, come in qualunque altro campo, tutto si paga, e chi vi offre risorse illimitate sta solo facendo una scommessa che non supererete mai un certo livello. Appena lo supererete, vi verrà proposto di migrare ad un piano superiore o vi verrà chiuso l’account o vi verrà limitato l’utilizzo.
Un piano di hosting decente non può costare meno di 10-15 euro al mese (in italia) o 10-15$ al mese (negli usa). Se volete spendere meno evidentemente non vi interessa fare blog seriamente 🙂
I piani di hosting vengono offerti spesso insieme ad un nome di dominio (soluzione consigliata per principianti che vogliono fare da sè).
Ora se avete comprato dominio e piano di hosting è come se foste andati dal notaio, aveste comprato la vostra casa, ma dovete ancora arredarla, dipingerla,renderla abitabile e andarci a vivere: tutte informazioni che troverete nella seconda parte, domani 🙂