Non è solo il titolo della canzone di Prince. E non è solo un invito a baciarsi. E’ un acronimo inglese che è alla base della stragrande maggioranza di progetti ben riusciti. Significa: “Keep It Short and Simple” ovvero falla semplice e falla breve. Esistono altre interpretazioni, che potete trovare sulla wikipedia ma il succo è quello.
E’ un principio basilare nella programmazione, ma può essere esteso a qualunque campo: in particolare, dato che siamo su ReteLab, al mondo dei blog: quando c’è da fare una scelta, o spiegare qualcosa, bisogna scegliere sempre la via più breve e veloce.
Per esempio nella scrittura dei post: non siamo alla scuola media dove il tema doveva essere per forza quattro pagine protocollo: i lettori del web apprezzano che si dica esattamente quello che serve nel modo più veloce possibile (bisogna però trovare il giusto compromesso tra essere prolissi ed essere essenziali).
Quando si organizzano i dati conviene sempre scegliere la categorizzazione più semplice: l’utente avrà comunque modo di cercare cio che gli serve tramite motori di ricerca o caselle di ricerca. In poche parole: non sforzatevi di ingabbiare e categorizzare tutto, Google e le caselle di ricerca fanno già il lavoro per voi.
Quando si sceglie un layout o un design conviene sceglierlo bello e funzionale, non barocco e scomodo. chiedete a vostra zia di 70 anni che muove il mouse con due mani se riesce a navigare nel vostro blog: se non ci riesce dovete semplificarlo.
Un blog professionale non deve essere l’esposizione di tutti i giochetti che trovate in giro per la rete: come li avete trovati voi li trovano un milione di altre persone, e nessuno verrà sul vostro blog perchè avete le stelline che seguono il cursore o il gattino che cammina sulla sidebar: saranno molti di più quelli che eviteranno i blog così anzichè seguirli. Cosa pensate quando vedete una 124 abarth del 1980 con il volante di pellicciotto, il presepe sulla cappelliera, adesivi e collane sullo specchietto retrovisore, e la spilla in finto oro con la foto del figlio e sotto scritto: “non correre papà” ? Ecco, è la stessa cosa che pensano la maggior parte dei visitatori quando vedono blog poveri di contenuti ma addobbati di ogni ciarpame informatico possibile e immaginabile.
Se non riuscite a rendere interessante il blog con i soli contenuti, e con concetti semplici e immediati (ovvero seguendo la filosofia K.I.S.S. ), significa che il blog non ha la possibilità di diventare un blog seguito e apprezzato. Gli utenti del web cercano bellezza (di contenuti o di foto), utilità, soluzioni di problemi, divertimento, curiosità, (si lo so anche altro ma qui non ci interessa) ma evitano come la peste la complessità.
Conosco moltissimi blog famosi che hanno un’organizzazione e un template semplicissimi, ma non conosco nessun blog che con layout fantastici abbia potuto contrastare la pochezza dei contenuti.
Ma come sono passato dal concetto di K.I.S.S. a parlare di layout del blog e addirittura di contenuti? Qual è il filo che lega tutto ciò? ora lo spiego.
Se provate a togliere dal vostro blog i fronzoli, i giochetti, gli orpelli, e dai post le lamentele, le cose inutili per gli utenti, insomma se applicate le regole K.I.S.S., e vi accorgete che non rimane più niente, allora non potrà essere un blog professionale. Sarà il vostro bellissimo e personalissimo blog, per voi significherà molto, è giusto che la abbiate e se vi piace che continuiate a scriverci, ma non è professionale.
Se invece riducendolo all’essenza ritenete che i contenuti (di testo ma anche foto, video e altro) siano comunque interessanti, allora avete le carte in regola per diventare blogger professionisti.