Ogni mezzo di comunicazione e ogni contesto sociale richiede un particolare linguaggio. Ognuno di noi modifica il proprio linguaggio e il proprio atteggiamento a seconda delle situazioni: anche il web ha un suo linguaggio, ed è importante conoscerlo e cercare di padroneggiarlo se si vuole apparire professionali.
Innanzitutto preciso che parlo di linguaggio nel suo significato più ampio, ovvero non solo per quanto riguarda la lingua e la parola, ma per quanto riguarda l’intero sistema di comunicazione, quindi anche i modi di dire, gli atteggiamenti, le convenzioni.
Quando si entra in un mondo o in un contesto nuovo, o nel nostro caso in una comunità virtuale (per esempio forum, chat, blog, comunità social riservate, etc), bisogna conoscere il linguaggio e le regole di quel contesto: è molto importante per non essere subito identificati come maleducati, goffi, inesperti, ed è importante per dimostrare il proprio rispetto per quel contesto.
Faccio un po’ di esempi per aiutare a capire meglio: il linguaggio che usiamo la sera in birreria con gli amici è diverso da quello che usiamo al parco parlando ai nostri figli, ed è diverso da quello che si usa in una riunione di lavoro o in un raduno di parenti. Si possono facilmente immaginare le gaffes e gli atteggiamenti ridicoli che possono scaturire dall’utilizzare un linguaggio nel contesto sbagliato: ridere e darsi pacche sulle spalle a messa, abbracciarsi con l’amministratore delegato come dopo un goal della propria squadra, e così via.
Se si vuole diventare professionisti del blog, o più generalmente della rete, quindi, bisogna conoscerne il linguaggio. Appurato questo, potrebbe sembrare facile: imparo le regolette, et voilà! Ma pensandoci bene non può essere così: un linguaggio è come uno sport, come un’abilità manuale o artistica: non lo si può imparare leggendo, nè soltanto a livello pratico. bisogna fare esperienza.
Quindi nessuno può insegnare il linguaggio del web, ma si possono sicuramente dare consigli per impararlo. In poche parole così come per imparare a nuotare bisogna bagnarsi, per imparare il linguaggio del web bisogna interagire, ovvero leggere ma anche scrivere e condividere. E non intendo leggere solo teoria (come questo post), o scrivere solo meta-articoli (ovvero articoli che parlano di se stessi), ma leggere e scrivere di ciò che piace, e affinare le proprie capacità con la pratica.
Le fasi da seguire per imparare il linguaggio del web in un determinato contesto, immaginando di partire da zero, secondo me sono queste:
1) Fase di osservazione
Si inizia ad osservare, o come si dice in gergo a lurkare (dal verbo inglese “to lurk” che significa: “osservare da dietro le quinte, sbirciare”).
All’inizio si è goffi, non si conosce l’uso delle regole, si fraintendono le battute con le offese, si da del lei, si usano le maiuscole a sproposito, insomma non si fa una bella figura. Spesso sulla rete vedo gente che mi fa la stessa impressione di un tifoso di calcio ubriaco ad una funzione religiosa. Quindi non siate presuntuosi: prima si osserva e poi si interagisce.
2) Fase newbie
Avrei potuto scrivere neofita, che è più o meno la traduzione italiana, ma il termine giusto nel linguaggio del web è newbie, che significa più o meno: “principiante desideroso di migliorare”. Dopo una fase di osservazione viene il momento e la voglia di interagire. Conviene sempre farlo in maniera educata, accettando i consigli e rinunciando a cercare la polemica o lo scontro, anche quando si crede di essere stati offesi o fraintesi. Ricordatevi che tutto ciò che scrivete o fate sulla rete, rimane. Se per esempio in un forum fate una domanda presente nella faq, e a cui si è già risposto cento volte, vi tratteranno malissimo: dovete accettarlo, perchè l’errore è vostro.
3) Fase di interazione
Dopo aver imparato le regole base si può interagire con la comunità senza problemi. Il linguaggio è stato appreso, e la strada sarà tutta in discesa. Non bisogna mai perdere la voglia di imparare, ma a partire da questa fase gli obiettivi non saranno più di linguaggio, ma di contenuti o di socializzazione.
Il linguaggio del blog
Ovviamente anche il mondo del blog ha il suo linguaggio, di cui abbiamo parlato tante volte in maniera indiretta. Riassumo i punti principali che mi vengono in mente.
Linguaggio diretto e veloce: il blog non è un libro e neanche una rivista: è una via di mezzo tra il linguaggio parlato e quello scritto. Non va bene utilizzare sintassi da sms, ma neanche metterci tre giorni a scrivere un post di 1000 parole super corretto.
Rispetto per le fonti: se ci si è ispirati a qualcuno o si sta estendendo l’idea di qualcun altro, dire sempre a chi ci si è ispirati.
Educazione: vietate parolacce, modi sguaiati, insulti.
Maturità e correttezza etica: evitare allusioni, frasi vaghe, riferimenti nascosti, risposte piccate.
No linguaggio da sms: niente punti esclamativi e interrogativi a raffica, niente punti di sospensione, maiuscole solo quando lo prevedono le regole ortografiche e grammaticali, niente abbreviazioni.
Non bisogna demordere perchè l’apprendimento di un linguaggio nuovo richiede soprattutto volontà, desiderio e capacità di migliorare, capacità di riconoscere i propri difetti e di accettare consigli, e capacità di autovalutare il proprio livello (o di accettare la valutazione di chi è più esperto).
Quindi non bisogna mai commettere l’errore di pensare che quando si interagisce sul web ci si possa comportare come si vuole, soltanto per il fatto di non avere una “fisicità” o una voce. L’essere umano è nato per comunicare, e là dove mancano dei segnali (come aspetto fisico, timbro di voce), altri segnali diventano enormemente più importanti.