Che cos’è l’hosting? Quali sono le differenti tipologie di hosting per WordPress? Come scegliere un buon piano di hosting? Cercheremo di spiegarlo in modo semplice.
Siamo convinti che WordPress sia per ora la migliore piattaforma di blogging: lo utilizziamo da quando non era ancora diffuso e le piattaforme professionali famose erano altre, è stato alla base del successo dei nostri progetti (mammafelice, trashic, e retelab stesso) e dei progetti che abbiamo realizzato per i nostri clienti (alcuni dei quali li trovate nel portfolio di nexnova) ed è attualmente la piattaforma più diffusa al mondo e il software più installato sui server di tutto il mondo.
Ma spesso chi inizia è confuso dalle enormi possibilità offerte, non sa la differenza tra wordpress.com e wordpress.org, non riesce a capire perchè esistono soluzioni gratuite e soluzioni professionali che costano 3.750$ al mese o più, come WordPRess VIP hosting, e soprattutto non sa come scegliere e in base a quali parametri. Leggendo di seguito lo capirete, ma mettetevi comodi perchè l’argomento è vasto e quindi l’articolo è abbastanza corposo.
Abbiamo già parlato in due articoli di come aprire un blog WordPress (l’argomento era troppo lungo per un solo post):
- I passi fondamentali per aprire un blog WordPress – Parte I
- I passi fondamentali per aprire un blog WordPress – Parte II
Ma il discorso della tipologia di hosting è stato trattato solo marginalmente, quindi lo approfondiremo qui. Parlerò solo di hosting adeguati a WordPress, quindi managed per quanto riguarda il sistema, perchè ritengo che le capacità di amministrazione di sistema siano fuori dalla portata della stragrande maggioranza dei blogger.
Che cos’è l’hosting
Prima di tutto come sempre vi rimando alla wikipedia, alla voce hosting:
In informatica si definisce hosting (dall’inglese to host, ospitare) un servizio di Rete che consiste nell’allocare su un server web le pagine web di un sito web, rendendolo così accessibile dalla rete Internet e ai suoi utenti.
Quindi qualunque sito internet, compreso il vostro blog, ha bisogno di un servizio di hosting. L’hosting è una cosa diversa rispetto al nome del dominio, anche se a volte le due cose vengono offerte insieme e gli utenti si confondono: per fare un paragone, il nome di dominio (esempio retelab.it) è come l’indirizzo di casa, e l’hosting è la casa stessa. Possono esistere indirizzi senza casa, case senza indirizzo, ma solitamente ad ogni indirizzo corrisponde una casa, lo stesso avviene con i siti internet.
Caratteristiche dei servizi di hosting
Le caratteristiche principali di un piano di hosting, che ne determinano il costo, sono:
Spazio disco, ovvero la quantità di informazioni che potete memorizzare. Per informazioni si intendono foto, articoli, video, e così via. Per un sito WordPress possono essere necessari da 50Mb a qualche Gb, dipende molto dalla tipologia del sito e dalla quantità di informazioni che fornite. Se utilizzate risorse esterne (youtube, imageshack, flickr, etc) – non utilizzate spazio sul server, ma se avete molte visite potreste avere limitazioni anche nell’utilizzo di risorse esterne.
Database, ovvero la dimensione e il numero di database che è possibile avere. Per WordPress ne basta uno, ma con gli anni può diventare molto grande (gestiamo alcuni siti con database superiori a 1Gb).
Larghezza di banda garantita, ovvero quanto traffico può arrivare sul vostro sito in un determinato momento. Se ve ne viene offerta poca, non potrete gestire i picchi e se arrivano molti utenti contemporaneamente sul sito, saranno rallentati o non potranno accedere.
Traffico mensile ovvero quante visite potete ricevere in un mese. L’unità di misura è Gb/mese (Gigabytes al mese) e il numero di pageviews mese che potete offrire con un determinato piano dipende dalla tipologia del sito (grafico, solo testo, ad alta interazione, etc). Alcuni hoster misurano il traffico in visite mese o pageviews / mese.
Supporto di sistema, ovvero gestione del sistema operativo, aggiornamenti, protezione, hardening, firewalling, e così via. In questo articolo tratto solo hosting managed lato sistema (escludendo quindi i server dedicati unmanaged , i vps unmanaged, i cloud server unmanaged, etc che costano molto meno ma che per fare hosting serio non sono alla portata di chi non sia sysadmin).
Supporto WordPress, ovvero aggiornamento di WP e dei plugin, risoluzione di problemi, protezione da attacchi e ottimizzazione del sistema. I livelli disponibili sono unmanaged (nessun supporto WordPress), semi-managed (aiuto nel setup iniziale, backup e ripristino, ottimizzazione di base, suggerimenti e assistenza ma non gestione totale), totally managed (totale gestione di WordPress, plugins e delle problematiche relative).
Supporto di sistema e supporto WordPress sono due cose totalmente distinte: la gestione di sistema è essenziale e richiede competenze che si possono imparare solo con anni di studio e lavoro costante. La gestione di WordPress, anche lato admin, è alla portata della maggior parte dei blogger, mae con piani managed anche su WordPress si avranno i migliori risultati e le migliori performances (infatti sono i piani più cari).
Monitoring, ovvero controllo automatico del server e intervento immediato in caso di problemi.
SLA, ovvero Service Level Agreement. Se avete necessità che il sito non vada mai giù, perchè per esempio avete dei contratti pubblicitari importanti, potete sottoscrivere uno SLA. Ovviamente nessuno può garantire che il sito non cadrà mai, ma con questo contratto il provider si impegna a rimborsarvi dei soldi o pagare penali nel caso in cui succeda (e non sia colpa vostra). Può avere costo molto elevati.
Backup, ovvero come e dove viene effettuato il backup. L’argomento è vasto, ne ho già scritto e ne scriverò ancora. Per stare tranquilli il backup deve essere effettuato dal provider almeno in due modi e due luoghi diversi, in automatico.
Esistono molti altri parametri, ma questi sono i principali. Sono stato volutamente non tecnico e impreciso, ma il mio scopo è cercare di far capire a non esperti, non entrare in dettagli tecnici.
Vediamo ora le principali tipologie di hosting in base ai costi e alle risorse offerte.
Hosting gratuito
Costo: nessuno.
Supporto WordPress: SI, automatico e con molte limitazioni.
Utenza: hobbisti, siti a basso traffico non professionali.
Molti sono portati a pensare che su internet esistano servizi gratuiti, o illimitati, ma non è così: le aziende in quanto tali devono generare profitto, quindi qualunque cosa venga offerta gratuitamente, ha una contropartita, per esempio:
- Pubblicità inserita automaticamente nei blog;
- Miglioramento del marchio;
- Creazione basi utenti da rivendere;
- Offerta di altri servizi correlati.
In poche parole chiunque vi offra hosting gratuito ha delle spese, e deve rientrare di queste spese e generare guadagno. Questo non significa che non possa essere conveniente per chi ne usufruisce, ma come qualunque cosa data in usufrutto gratuito può terminare, funzionare male, cambiare, senza che voi possiate fare nulla. Splinder alcuni mesi fa chiuse, e tanti altri servizi hanno chiuso i battenti nel corso degli anni. A volte da un giorno all’altro, in caso di fallimenti.
Quindi ecco una regola importantissima: se siete professionisti, non potete usare servizi gratuiti, a meno che non ve ne importi nulla di poter rimanere da un giorno all’altro senza blog. E dovete sempre sapere chiaramente il perchè vi viene offerto gratuitamente.
Se siete hobbisti, volete imparare, fare prove, o gestite un blog personale, l’unico servizio gratuito che mi sento di consigliare è l’ottimo WordPress.com. Ha molte limitazioni rispetto alla versione che potete installare su un vostro hosting scaricandola da wordpress.org, ma è ben fatta e non ci sono sotterfugi. Rientrano dei costi con pubblicità che ogni tanto inseriscono nei blog, con servizi aggiuntivi a pagamento e quando i siti crescono sono invogliati a passare a soluzioni a pagamento. Inoltre è limitato il numero e il tipo di plugins che si possono utilizzare, i templates, e così via.
Hosting di base
Costo (per un sito da 20 Gb/mese di traffico) : inferiore ai 120 euro / anno.
Supporto WordPress: NO (unmanaged).
Utenza: hobbisti, siti a basso traffico, vetrina di piccole aziende, comunità.
Al livello superiore ci sono hosting a basso costo. Spesso offrono soluzioni “illimitate”, che ovviamente non possono esistere. Al mondo si paga tutto, e internet non fa eccezione. La banda si paga, i server si pagano, la corrente elettrica si paga, quindi nessuno può offrire hosting con spazio e banda illimitati.
Se vedete la parola: “illimitato”, è una fregatura. Allora perchè si vedono offerte di questo tipo? La risposta semplice è che alla gente piace crederci, e alle aziende piace guadagnare sui creduloni, la risposta completa è un po’ più articolata.
Statisticamente 999 blogger su mille hanno un traffico basso, inferiore alle 500 pageviews/giorno. Ospitando migliaia di siti, molti provider accettano questo rischio. So per certo da clienti che si sono rivolti a noi, che anche presso provider seri, enormi e famosissimi, se si supera un certo traffico viene attivato il throttle (ovvero rallentano il sito per diminuire il traffico) oppure viene chiuso il sito invitando passare ad un piano professionale.
Se esistessero piani illimitati, non si capirebbe perchè siti come quello di Repubblica o Martha Stewart o simili paghino centinaia di migliaia di euro all’anno: basterebbe un piano illimitato 🙂
Questo non significa che tutti i piani a basso costo o spacciati per illimitati non vadano bene: hanno dei pro e dei contro, ed esistono ottimi fornitori di servizi di hosting a basso costo (sempre che si accettino i compromessi). Ne cito alcuni, ma ne esistono diverse centinaia di famosi e altrettanto validi. I più famosi ed utilizzati sono:
Non scendete sotto gli 80-100 euro all’anno perchè sotto quel costo non è possibile offrire servizi decenti.
Tutti questi hosting sono unmanaged, ovvero: vi viene fornito un pannello di controllo e dovete sbrigarvela da soli o con il supporto di forum, documenti, comunità. E’ un buon modo per farsi le ossa ed imparare, ma non è una soluzione professionale. Se fate errori nella gestione del blog, installate qualcosa che consuma troppe risorse, il sito vi viene hackerato, siete responsabili voi di risolvere il problema e finchè non lo risolvete il sito viene chiuso o reso inaccessibile.
Hosting professionale semi managed
Costo (per un sito da 20 Gb/mese di traffico): a partire da 240 euro anno. Proporzionale al traffico e ai servizi richiesti.
Supporto WordPress: parziale (semi-managed).
Utenza: professionisti, vetrina di aziende, comunità, siti che guadagnano con advertising.
Tutti i servizi di hosting di questo livello vi indicano chiaramente i limiti dei piani, perchè si rivolgono ad un’utenza seria e professionale.
E’ il tipo di hosting che consiglio sempre, perchè garantisce affidabilità, sicurezza, disponibilità. Non potete pretendere miracoli nell’assistenza, ma sono in genere strutturati per garantire che il vostro WordPress giri bene e vi aiutano in caso di problemi gravi.
con un hosting di questo tipo le vostre visite, e conseguentemente i costi di hosting, possono aumentare molto.
Nexnova, la nostra azienda, offre questo tipo di hosting (c’è anche un piano base per clienti di nostri servizi a 120 euro / anno), e lo offrono anche alcune aziende americane. In Italia lo offrono in genere aziende medio piccole, e principalmente come supporto a clienti di altri servizi.
Hosting professionale managed
Costo (per un sito da 20 Gb/mese di traffico): a partire da 400 euro anno. Proporzionale al traffico e ai servizi richiesti.
Supporto WordPress: totale (managed).
Utenza: professionisti, vetrina di aziende, comunità, siti che guadagnano con advertising.
Questo è in assoluto il miglior livello di hosting WordPress che si possa avere, e ovviamente il costo è il più alto. ci sono delle limitazioni, ma sono tutte a vantaggio del cliente, ovvero non vi viene permesso di installare plugin o software con bugs.
Con piani di hosting di questo tipo il blogger non deve preoccuparsi di nulla dal punto di vista del server e di WordPress: tutto, dall’amministrazione del sistema, ai backup, ad aggiornamenti di WP e plugins, alla rimozione di malware e protezione attacchi, è a carico dell’azienda che effettua l’hosting.
Con un hosting di questo tipo, se il sito è valido le visite cresceranno molto dato che non sono limitate dalle risorse a disposizione, e potreste trovarvi in breve in piani da centinaia di euro al mese. Questo fenomeno è vero anche per gli hosting semi-managed, ma l’aumento di prezzo è molto meno marcato.
Ma allora quale hosting scegliere?
Dipende da quanto si può spendere, da quanto si pensa di crescere, e dall’affidabilità, velocità e possibilità di crescita che si vuole. Vediamo alcuni profili tipici e il tipo di hosting consigliato:
Hobbista a basso budget non interessato a esplorare WP:
Sicuramente un piano free su wordpress.com. Permette di essere operativi subito, e non dovete fare altro che scrivere.
Hobbista a basso budget appassionato di programmazione e gestione CMS che vuole imparare:
Almeno un hosting di base. Vi tocca lavorarci sopra, ma se vi piace non è un problema, anzi si impara molto.
Professionista che vuole una vetrina della propria attività:
Suggerisco un hosting professionale semi managed: unisce basso costo a sicurezza di offrire un buon servizio, e dato che il sito non arriverà a visite enormi e non viene aggiornato spesso, si sta tranquilli di offrire una buona immagine di se spendendo poco (10-20 euro al mese per un professionista sono una cifra irrisoria).
Blogger professionista, portali molto visitati o ad alta crescita:
Hosting professionale semi managed o totally managed: per siti molto visitati si superano facilmente le migliaia di euro all’anno, ma se siete dei professionisti avrete sicuramente altro di cui occuparvi che non ripulire e correggere database, debuggare plugin o ripristinare siti compromessi.
Conclusioni
Se avete avuto la pazienza di leggere sino a qui, avrete le idee un po’ più chiare sul mondo dell’hosting. Se avete un sito, l’hosting è una cosa importante. E se avete un’attività, il sito è ormai ciò che di voi vede il mondo. La maggior parte delle aziende e dei professionisti, anche piccolissimi, spende ogni mese decine o centinaia di euro di telefono, centinaia di euro di auto in spostamenti e auto, e centinaia di euro di affitto e attività social: non ha senso voler spendere meno di una cena al ristorante al mese per quello che è ormai l’aspetto più importante per la visibilità di un’azienda.