Guadagnare con un blog NON è un’illusione: è una condizione possibile. Complicata, ma possibile. Una soluzione faticosa che in Italia non vi renderà ricchi, ma potrebbe permettervi di mantenere la vostra famiglia con un reddito dignitoso. Una soluzione per pochi, come diciamo sempre. Per coloro che si sentono imprenditori del web, e non semplici fruitori.
Sono dunque totalmente in disaccordo con il post del Tagliaerbe sulle illusioni dei blogger, e desidero spiegare perché guadagnare con un blog non è un’illusione.
La dura realtà è che di Darren Rowse, John Chow e Shoemoney, in Italia, non ce ne sono (e non farmi anche tu l’esempio di Robin Good o di ISayBlog, per carità!), mentre esiste un esercito di blogger nostrani che riesce a malapena a pagarsi benzina, cinema e pizza… ovviamente scrivendo post su come scaricare video da YouTube o sugli ultimi server di Emule, ed evitando con cura di dichiarare al fisco l’assegno AdSense ricevuto mensilmente.
Il nodo della questione, a mio parere, è proprio questo: un esercito di blogger nostrani che scrive post su come scaricare video da Youtube, e che lavora in nero.
Condizioni essenziali per diventare blogger di professione, e dunque monetizzare la propria attività di scrittura in Rete, come abbiamo sempre sostenuto, sono:
– emersione dal lavoro nero;
– capacità professionali che si è in grado di spendere sia offline che online.
Emersione dal lavoro nero
Chi lavora in nero, chi non paga le tasse, chi non dichiara al fisco i propri redditi, ha un nome preciso: evasore fiscale.
Non stiamo a raccontarci la favola della casalinga disperata che ha necessità di arrotondare lo stipendio. Se quella del blogger deve diventare una professione, non ci si può esimere dal mettersi in regola. In un rapporto professionale con qualsiasi portale o agenzia seria, non saranno mai contemplati pagamenti sotto forma di ricariche postepay, et similia.
Come abbiamo detto fino alla nausea: se vuoi che il blog diventi un lavoro, trattalo come un lavoro.
La P IVA ha dei costi, certo. Qui si parla di intraprendere una professione di tipo imprenditoriale: nessun commerciante o imprenditore serio apre il suo negozio senza insegne e senza mettersi in regola, se ritiene che la sua idea imprenditoriale sia valida.
Il problema sta proprio nelle idee (e nelle illusioni): non tutti possono fare questo lavoro. La maggior parte delle persone potrà arrotondare lo stipendio e pagarsi ‘il cinema’ (e va benissimo), e alcuni potranno investire in un’idea più complessa, di tipo imprenditoriale, perché possiedono le caratteristiche giuste per diventare imprenditori, soprattutto la capacità di gestire lo stress di un lavoro autonomo e di un guadagno che non dà uno stipendio fisso ogni 27 del mese. Si tratta proprio di una scelta di vita.
Esistono comunque dei passi graduali che potete intraprendere: ritenuta d’acconto per prestazione di lavoro autonomo occasionale; P IVA con regime dei Minimi; P IVA ordinaria; società di persone; società di capitali (chissà perché questo percorso mi ricorda qualcosa… 😉 ).
Questo significa mettere in conto delle spese fisse annue per la commercialista. Ma, del resto, anche per recarvi al lavoro in ufficio, dovreste mettere in conto le spese di carburante, bollo e assicurazione auto, oppure un congruo numero di bei vestiti, o ancora un tot di pranzi fuori casa, ecc…
Fate i conti: non buttatevi in un’attività imprenditoriale se siete alla disperazione. Fate un passo alla volta, fate un business plan, cercate di mettere per iscritto i costi e i possibili guadagni (quali fonti di entrata? quando?). Pianificate i rischi, per quanto possibile, e soprattutto datevi dei limiti di tempo e di spesa.
In ogni caso: cercate di uscire dal lavoro nero, che non è MAI una soluzione accettabile. In giro esistono aziende serie che stipulano regolari contratti o accordi, senza chiedervi di lavorare in nero. Ma siete voi a dover imparare a pronunciare i giusti NO!, non c’è chi lo può fare al vostro posto.
Capacità professionali
Chiediamoci il motivo della nostra disoccupazione. La disoccupazione cronica della vita reale, sarà disoccupazione cronica anche nella vita virtuale.
Se siete fuori dal mercato del lavoro da troppi anni, Internet non sempre è la porta secondaria per rientrarvi. E’ difficile, ed è inutile negarlo.
Iniziate un lavoro su voi stessi, per cercare di capire:
– cosa so fare? quali sono le mie competenze professionali?
– ho studiato abbastanza? posso fare degli aggiornamenti professionali?
– so scrivere un italiano corretto? leggo abbastanza libri?
– ho l’idea ‘giusta’ per inventarmi un lavoro su Internet?
– ho la personalità giusta? ho il carisma necessario?
– ho il blog giusto?
Se siete dei professionisti nel vostro campo, troverete la strada giusta per voi. Magari ci vorranno impegno e fatica, ma la troverete. Così come l’avreste trovata anche offline.
– Se siete abili commerciali, potrete trovare lavoro in agenzie di advertising online.
– Se siete abili nel campo della comunicazione, potrete trovare lavoro nelle agenzie stampa.
– Se siete abili nel campo marketing, potrete trovare lavoro nelle aziende che organizzano panel e ricerche di mercato.
– Se siete abili nella programmazione, potrete trovare lavoro nelle aziende di sviluppo web.
– Se siete abili nel campo della grafica, potrete trovare lavoro nelle aziende di grafica web.
– Se siete abili traduttori, potrete trovare lavoro come traduttori web.
– Se siete abili a scrivere, potrete monetizzare i vostri contenuti, e quindi diventare veramente blogger.
Le possibilità sono infinite.
E se non siete abili in nessuna di queste cose? Studiate! La grande forza di Internet è quella di permetterci di imparare gratis tutto ciò che vogliamo. Cercate di capire le vostre inclinazioni e attitudini, e iniziate a studiare. Dedicate alcune ore al giorno allo studio e alla lettura, fate esercizi, aggiornatevi, partecipare a forum o gruppi di discussione con altri professionisti, fate domande, cercate di apprendere il mestiere. Lo studio non è mai tempo sprecato.
Il blog è un lavoro, la Rete dà lavoro.
Non in modo univoco, ma in tanti differenti modi (ne abbiamo trovati 7 + 1):
– con i banner e con gli articoli retribuiti:
il Tagliaerbe non dica il contrario, perché Mammafelice esiste 😉 ;
– dandovi modo di pubblicare libri con le case editrici:
esempi illustri ne sono Extramamma e Wonderland;
– aiutandovi a vendere i vostri prodotti realizzati a mano:
offline ed online, come Contemori Bottega Creativa o Beads&Tricks;
– con lavori autonomi di sviluppo web:
come facciamo su Nexnova, insieme alla nostra partner Mokita;
– con azioni commerciali e di marketing di alto livello:
ad esempio Fattoremamma e TTV;
– con contratti professionali come Digital PR:
come ad esempio Francesca Sanzo.
Quindi, per concludere, non è vero che guadagnare con il blog sia un’illusione: le illusioni ci impediscono di guadagnare in ogni campo, la professionalità ci permette di guadagnare in ogni campo.
Non scoraggiatevi mai, non permettete a nessuno di dirvi ciò che non potete fare, lottate per dimostrare agli altri che le vostre idee hanno un mercato. Tutto è possibile. Studiate per cambiare la vostra vita, metteteci coraggio, forza di volontà e professionalità: caratteristiche che sempre vi premieranno, sempre. Imparate a conoscere i vostri limiti, valorizzate le vostre capacità. Trovate la vostra strada.