Questo post vincera il premio per “il titolo più pretenzioso dell’anno” 🙂
Però posso dire che parlo con cognizione di causa: io e Barbara siamo due grafomani, il ticchettio della tastiera ci accompagna da quando stiamo insieme e ci accompagnava anche prima, e prima ancora era la penna che scorreva sul foglio. E anche se ora non sappiamo più scrivere a mano, abbiamo migliaia di pagine scritte a partire dalla nostra adolescenza, e migliaia di file sui nostri pc.
Certo scrivere per se stessi può essere diverso dallo scrivere per altri, e scrivere romanzi o racconti o poesie può essere diverso dallo scrivere articoli tecnici o post su lavoretti o trucchi per programmatori. Ma alla base di tutto c’è sempre un ingrediente fondamentale: le idee.
Bisogna essere dei vulcani per generarle continuamente, ma bisogna anche saper tenere accese le piccole scintille per farle diventare brace e poi fuoco: le idee nascono continuamente nella mente di ognuno, solo che qualcuno le sa riconoscere e conservare, altri se le fanno sfuggire e credono di non averne.
Quindi in realtà non insegnerò a farsi venire le idee, perchè non è possibile, ma posso spiegare come fare a riconoscere, conservare e far crescere le idee sino a farle diventare qualcosa di interessante, utile e comunicabile, ovvero nel nostro caso un post.
Le false scuse
Molti accampano le scuse più disparate per la mancanza di idee, per esempio:
- faccio una vita noiosa;
- non ho nulla da raccontare;
- non mi viene in mente nulla;
- non ho tempo.
e molte molte altre.
Propongo un controesercizio: trovare perchè queste scuse sono false. Cercare sui siti e sulla wikipedia esempi di gente che è in antitesi con queste scuse.
Faccio una vita noiosa e non ho nulla da raccontare? non c’è problema. Il blog non deve mica essere autobiografico. Non avete nessun obbligo morale a raccontare di voi: raccontate i vostri sogni, oppure parlate solo di ciò che fate, o delle vostre passioni. O inventatevi un personaggio. Insomma se il vostro è un blog personale state facendo arte: non si chiede a un quadro o ad un romanzo di essere reale, gli si chiede di essere belli e di trasmettere sensazioni. E se il vostro è un blog professionale, poteter comunque affrontare gli argomenti che vi siete proposti divagando o inserendo spunti e riferimenti interessanti.
Non ho tempo? Non è vero. Nella società moderna non esiste un essere umano che non possa ritagliarsi un paio di ore al giorno per fare qualcosa. Avete la tv? Buttatela e vi si libererà un sacco di tempo. Svegliatevi un’ora prima al mattino come si faceva a scuola per studiare prima. Vincete la voglia della pennichella domenicale e usate il tempo per scrivere. Tutto questo richiede sacrificio, ma nulla nella vita è gratis (a meno che non si nasca ricchi).
La raccolta delle idee
Non dovete perdere nessuna occasione. Dovete sempre avere a portata di mano un pc o un’agenda in cui segnare ogni possibile spunto per un post. Dovete pensarci 24 ore su 24. Se vi siete appena adagiati sotto le coperte al calduccio e vi viene in mente uno spunto, vi alzate e prendete un appunto. Se siete in auto accostate e prendete un appunto, o vi mandate un messaggio vocale sulla segreteria. Le idee arrivano quando hanno voglia, e durano poco. Se non le segnate, le perdete.
L’organizzazione delle idee
Le idee si organizzano cercando di gestire la disorganizzazione. Sembra difficile, ma ora spiego.
Nella maggior parte dei casi non potete scrivere un post dall’inizio alla fine: magari dopo averne scritto qualche migliaio ce la farete, perchè il processo di creazione, organizzazione e pulizia avviene già in testa, ma all’inizio è impossibile, e lo è anche per i più esperti quando si affronta un argomento complesso.
Dovete avere una sandbox (una cassetta della sabbia – metaforica, eh lasciate stare quella del gatto) in cui giocare e organizzare le cose senza uno scopo preciso, come fanno i bambini appunto nei giardinetti di sabbia.
Vi viene un’idea? Segnatela nella sandbox (che altro non è che un file di testo, o una directory di files, o un programma apposito come Evernote che non mi stancherà mai di consigliare).
Create un’area, una directory, un notebook, un posto dove appuntare elaborare e far crescere le idee. Vi accorgerete che dopo un po’ di giorni vi verrà in mente come concludere un post, o come sostituire una frase che non vi piaceva, e così via. Diventate multitasking: il processo creativo non è una linea, è un gomitolo ingarbugliato.
Darsi da fare
Nel nostro ufficio alla parete c’è appesa una frase che ci ha colpito subito e che condividiamo pienamente:
L’ispirazione esiste, ma deve trovarti al lavoro.
(Pablo Picasso)
Quindi anche la capacità di organizzare e gestire le idee richiede tempo, fatica e dedizione. E soprattutto richiede di essere sempre disposti a darsi da fare.
Darsi da fare non significa solo buttarsi a testa bassa come dei muli: come ho già detto, non ci si può sforzare di avere idee. Ma si può e si deve usare tutta l’energia possibile per diventare degli amplificatori di percezioni: saperle riconoscere, isolare, far crescere, diventare idee poi concetti e infine spunti per articoli o post.
Allenarsi a coltivare le idee è uno dei migliori investimenti che possa fare chi vuole diventare un blogger professionista.