Uno dei modi di guadagnare con il proprio blog è sicuramente la pubblicità. Non è l’unico, e non bisogna fossilizzarsi su quello, ma è senz’altro il più diffuso e probabilmente il più semplice da implementare. Esistono diversi modi di fare pubblicità, diversi modelli di retribuzione, ed esiste un linguaggio e delle metodologie che bisogna conoscere per poter entrare in questo mondo.
L’argomento non è esauribile in un solo post, quindi qui darò solo i concetti di base e mi concentrerò sul metodo più diffuso di pubblicità online: il banner. Il 99% dei blogger inizia con un banner, e molti continuano ad utilizzarlo anche quando diventano più grandi, quindi è un’arma del mestiere da padroneggiare assolutamente 🙂
Il Banner pubblicitario
Il metodo pubblicitario più diffuso e meno invasivo è il banner classico: un’area del proprio sito (solitamente nella barra laterale o nella testata) viene utilizzata per esporre un elemento pubblicitario. Le dimensioni del banner solitamente rispettano valori standard, potete trovare alcuni esempi sulla guida di Google Adsense. Le dimensoni più diffuse sono 300×250 pixels nelle barre laterali, e 728×90 o 468×60 nella testata.
Gli annunci possono essere: grafici, animati, video, o gruppi di links.
Questo è in assoluto il tipo di annuncio più discreto: spesso vengono utilizzate tecniche per rendere gli annunci contestuali, ovvero in tema con l’articolo o con le proprie preferenze: io li trovo a volte utili per selezionare prodotti o servizi interessanti, e spesso ho comprato prodotti o servizi proprio perchè ho trovato l’annuncio giusto leggendo un articolo. Per valutare quanto sono efficaci gli annunci contestuali, provate a spedirvi una mail da soli con gmail citando alcuni termini dei prodotti che volete acquistare: nelle pubblicità che appariranno a fianco troverete ottimi consigli per gli acquisti 🙂
Altri tipi di pubblicità
Esistono molti altri tipi di pubblicità, ma a mio parere non sono adatti a blog di piccole o medie dimensioni. Per esempio se mentre si legge Repubblica o Il Corriere appare un banner volante, può anche dare fastidio ma lo si sopporta perchè l’informazione che si vuole leggere ha un valore. Ma se si sta leggendo un blog, difficilmente si è disposti a tollerare troppe modalità invasive di pubblicità.
Accenno solo brevemente ad una delle forme pubblicitarie più diffuse per blog piccoli o medi: il Post sponsorizzato. Si tratta di un post realizzato per pubblicizzare un prodotto o servizio. Viene considerata una pratica scorretta non segnalarlo come tale: non c’è nulla di male a farsi sponsorizzare un post, ma il lettore va rispettato e deve sapere che quell’articolo è sponsorizzato.
Potete documentarvi sulle varie tipologie leggendo la voce della wikipedia: Online Advertising.
Modalità di pagamento
Una volta inserito il banner, bisogna essere in grado di conteggiare visualizzazioni e click per poter stabilire una tariffa.
Un metodo approssimativo, ma accettato da molti, è quello di fornire le statistiche analytics degli ultimi mesi: sulla base di quelle si stabilirà una tariffa.
Un metodo più preciso è quello di utilizzare strumenti di gestione degli ads, come per esempio Google DFP. L’utilizzo di strumenti di questo tipo non è però alla portata di blogger alle prime armi o che non abbiano competenze specifiche nella gestione professionale dell’advertising.
I metodi più diffusi per il calcolo delle tariffe sono:
CPM – Cost Per Mille: è il costo di 1000 visualizzazioni del banner. Per esempio se le vostre statistiche analytics dicono che avete 20mila visualizzazioni di pagina al mese e stabilite un CPM di 5 euro, la cifra che richiederete sarà di 100 euro (5 euro x 20).
CPC – Cost Per Click: è il costo per un click effettuato da un utente su un banner. Per esempio se stabilite una tariffa di 0,5 euro per click, e il banner riceve 300 click, la cifra che vi verrà pagata è di 150 euro (0,5 euro x 300).
CPL – Cost per Lead: è il costo per un utente che viene convertito in lead (potenziale acquirente). Per esempio iscrivendosi ad una newsletter o fornendo i suoi dati o completando un questionario. Se stabilite una tariffa di 3 euro CPL e in seguito alla campagna pubblicitaria il cliente raccoglie 100 iscrizioni, la cifra che vi verrà pagata sarà di 300 euro (3 euro x 100).
Esistono molti altri metodi, ma questi sono i più diffusi.
Valutazione dell’efficacia della campagna
Ovviamente quando qualcuno paga vuole sempre valutare e misurare ciò che ha pagato: la pubblicità online non fa eccezione. Solitamente verranno richiesti dei dati prima dell’inizio, durante e alla fine della campagna.
Prima di iniziare vi verranno richieste le statistiche dei mesi precedenti, per poter concordare un prezzo. Nella grande maggioranza dei casi sono sufficienti le statistiche Analytics. Credo sia superfluo ricordare che fornire dati falsi è una truffa perseguibile penalmente.
Durante la campagna vi verranno chieste le statistiche adsense più dettagliate, e molti inserzionisti saranno in grado di calcolare i click perchè vi avranno fornito un elemento pubblicitario con del codice per monitorare il rendimento.
Alla fine della campagna vi verranno chiesti i dati riassuntivi dell’intera campagna: pageviews e visitatori unici (e quando possibile i click).
Come vendere banner?
Se siete agli inizi, Google Adsense è una buona scelta. Esistono circuiti alternativi, ma il funzionamento è più o meno lo stesso: richiedete degli elementi pubblicitari, vi viene fornito del codice, lo inserite dove volete che l’elemento appaia. I conti vengono effettuati tutti dal publisher (google adsense o altri).
Se siete in grado potete contattare direttamente i fornitori. Se non sapete come contattarli, è inutile chiedere “il favore” a qualcuno: in campo pubblicitario il contatto è un valore, chiedere di fornirvelo è più o meno come andare da un negoziante e chiedere se per piacere vi regala dei soldi dalla cassa 🙂
Se siete in un mercato di nicchia o trattate un settore specifico, è probabile che qualche azienda nel settore sia disposta a sponsorizzarvi: scovatela, contattatela e stringete un accordo.
Se il vostro sito ha molte visualizzazioni di pagina (oltre le 100mila al mese) potreste essere interessanti per centri media o altri intermediari che procacciano inserzionisti per grossi clienti.
Quale tariffa posso richiedere?
Non esistono riferimenti: valgono le leggi di mercato. Se gli inserzionisti fanno a pugni per apparire sul vostro sito, potete richiedere anche 20 euro CPM. Se siete agli inizi e avete poche migliaia di visite, è meglio che vi concentriate sul fornire contenuti di qualità e sul far crescere il blog, perchè lo sforzo che farete per trovare sponsor e farvi pagare non giustificherà l’investimento fatto in termini di tempo. Se utilizzate adsense, i calcoli vengono fatti da loro e possono variare da sito a sito. Non chiedete i dati ad altri perchè è espressamente vietato dal contratto divulgare parametri e cifre percepite.
Ecco un esempio di prezzo di listino di una concessionaria:
– Banner grande 300X250: € 8,00 CPM– Header 468×60: € 4,00 CPM– Banner piccolo 300×100: € 6,00 CPM
Cose da non fare assolutamente
- Fornire dati falsi: è un reato;
- Chiedere agli utenti di cliccare: se se ne accorgono – e se ne accorgono – la maggior parte dei circuiti vi cacciano, e la maggior parte dei clienti non vi pagano.
- Fingere dei click: esistono 100mila metodi (statistici e informatici) per rilevare i click fraudolenti.
- Fare qualsiasi tipo di furbata per cui pensate di poter essere più intelligenti di Google: non lo siete, altrimenti avreste anche voi 50 miliardi di dollari come Larry Page e Sergey Brin 🙂