La domanda che ci viene rivolta più spesso è: “quale piattaforma di blog devo scegliere?”
La Rete ha annullato le distanze, aumentato il senso di confusione, e ad ogni ricerca su Google si trovano centinaia di risultati, consigli, suggerimenti… difficile scegliere!
Ecco un aiuto semplice e veloce per scegliere la soluzione più adatta per voi.
Esistono centinaia di piattaforme blog, quindi qui descriverò le più diffuse, quelle che conosco meglio, quelle che, a meno di esigenze particolari, vanno bene per il 90% delle persone che si apprestano a pubblicare idee e contenuti su internet.
In particolare descriverò pro e contro di:
- blogger.com (la piattaforma di blog di Google)
- wordpress.com (servizio hosted di WordPress)
- wordpress.org (WordPress self hosted)
Altre piattaforme meritevoli di essere analizzate sono typepad.com, squarespace.com, expressionengine.com, joomla.org, ecc… ma credo che le tre che ho elencato possano rispondere alle esigenze del blogger che vuole uno strumento subito disponibile, supportato e facile da gestire.
Vediamole nello specifico.
blogger.com
E’ la piattaforma di blog offerta da Google: già questo può dare sicurezza e tranquillità. E’ semplice da gestire, non ha costi di hosting, gli aggiornamenti della piattaforma sono a carico di blogger.com: insomma è una soluzione preconfezionata, disponibile immediatamente e semplice da usare.
Ma perchè allora non la usano tutti, anzi la maggior parte dei blogger professionisti non la usa? Perchè è una piattaforma hosted e proprietaria (ovvero: è una tecnologia non condivisa, di cui noi non possiamo vedere i sorgenti).
Per “piattaforma hosted” si intende che blogger.com si fa carico di gestire tutta l’infrastruttura e il software: chi la usa ha solo il compito di inserire e gestire i post, e di definire un template adeguato. Tutto ciò è fantastico, ma è anche limitante.
Ecco un elenco dei contro:
– Non si ha controllo sulle funzionalità
Se voglio aggiungere una funzionalità non prevista, non c’è speranza: su una piattaforma self hosted posso al limite pagare un programmatore perchè me la implementi, in blogger.com questo non è sempre possibile. Per quanto evoluto, non ho controllo sulle funzionalità.
– Non si ha controllo sulla disponibilità
Se per qualsiasi motivo (presunta violazione di copyright, errore del sistema, etc) blogger.com decide di non visualizzare / hostare più il mio sito, posso fare ben poco: è un servizio gratuito, e non posso pretendere molto.
– Difficoltà di export dei dati
Ultimamente è abbastanza semplice esportare i dati (ovvero i post e i commenti), ma quando si possiedono centinaia di articoli e commenti, spesso diventa difficile l’export, se non impossibile, ed è abbastanza complicato contattare Google per chiedere la risoluzione di bugs…
Per esempio è difficile esportare la tassonomia (categorie e tag): chi ha un migliaio di articoli sa bene quale problema può comportare ridefinire tutte le categorie e i tags! Inoltre con l’export è facile perdere l’indicizzazione ( o meglio: il lavoro del programmatore che dovrà configurare il sistema in modo da mantenere l’indicizzazione può essere molto costoso).
In pratica è una soluzione adeguata se il blog è un hobby, una necessità di comunicare idee e si è sicuri che non diventerà mai qualcosa di più, ma se si pensa di voler trasformare il blog in una professione, i costi dell’adeguamento necessario potrebbero superare quelli risparmiati in precedenza per l’hosting.
wordpress.com
E’ la versione hosted di WordPress: come per blogger, c’è la possibilità di creare un blog liberandosi di tutti i grattacapi e costi di hosting, amministrazione di sistema, aggiornamenti, eccetera, che sono tutti a carico di wordpress.com.
Ma anche qui ci sono parecchi contro:
– Nessun controllo sui templates
Si possono scegliere quelli messi a disposizione dalla piattaforma, ma le possibilità di modifica e customizzazione sono limitatissime.
– Difficoltà di export
Spesso, se i dati sono molti, come in blogger.com è difficile portare a termine correttamente la procedura di export
– Non si ha controllo sulla disponibilità (come per blogger.com)
– Non è permesso inserire banner Adsense (cosa che è invece possibile, ovviamente, con blogger.com), se non a fronte di alcune limitazioni.
wordpress.org
Ovvero la versione self hosted della più diffusa piattaforma di blog.
Che cosa significa “self hosted”? Significa che dovrete registrare un dominio, acquistare un piano di hosting, scaricare un’applicazione, installarla e configurarla, e avrete il controllo totale su tutto: applicazione, contenuto (post, commenti, immagini, categorie, tags), layout (presentazione e template).
Questo ha dei vantaggi nel senso che tutto è possibile, e degli svantaggi, nel senso che richiede più impegno e controllo, ci sono più possibilità di errore, e anche più costi.
Ma tutti i blog di maggior successo sono realizzati con WordPress self hosted.
Il motivo è semplice: a fronte di un apparente maggior costo, avete un controllo totale e una disponibilità totale dei dati. Avete la possibilità di crescere, e di trovare supporto e assistenza per risolvere qualunque problema.
Intorno a WordPress si è creato un universo di fornitori di templates, plugins, soluzioni, customizzazioni, che vi permetteranno di risolvere davvero qualunque problema.
Ma ancheWordPress self hosted ha dei contro, ovvero:
– richiede maggiori conoscenze informatiche (o maggiori spese per pagare qualcuno che le abbia);
– richiede costante manutenzione e aggiornamento.
In poche parole costa di più.
Ma se wordpress.org è stato scelto da quasi tutti i blogger di successo, ci sono dei motivi.
I suoi pregi maggiori sono:
- scalabilità, ovvero possibilità di passare da 100 visite al giorno, a 1 milione, a 100 milioni;
- totale controllo di contenuti e presentazione: tutto è disponibile, backuppabile, esportabile.
- disponibilità di supporto e assistenza;
- dinamicità (ovvero possibilità di adeguarsi a richieste o esigenze particolari)
Come si evince dal grafico, se si considera il milione di siti più visitati al mondo, più del 60% di questi utilizza wordpress. Joomla è al 12% e blogger al 3% circa.
La scelta della giusta piattaforma di blogging
Riassumendo, questi sono i concetti fondamentali da conoscere prima di scegliere quale piattaforma utilizzare:
- conoscere la differenza tra piattaforme hosted (in cui il blogger si occupa solo di scrivere e pubblicare) oppure soluzioni self hosted (in cui il blogger – o chi per esso – deve occuparsi anche di aggiornamento e manutenzione del sistema e del software)
- conoscere la differenza tra piattaforme proprietarie (non si ha accesso ai sorgenti, quindi non si può modificare o studiare) e piattaforme aperte (open source, o altri tipi di licenza che consentono di vedere / modificare i sorgenti).
- conoscere la possibilità di scegliere tra piattaforme gratuite (in cui nulla si paga, ma nulla è dovuto) e piattaforme a pagamento (in cui si paga e si può pretendere un certo livello di servizio)
- capire bene quali sono le proprie priorità: quale è il proprio obiettivo, quanto si è disposti ad investire in termini di tempo e soldi, quanto è importante poter evolvere.
Non esitate a fare domande o chieder delucidazioni se qualcosa non è chiaro o se volete approfondimenti.