Il tuo blog è avviato, hai creato una community, grande o piccola che sia, e ti senti pronto per monetizzarlo. O almeno ci vuoi provare, visto che tutti raccontano storie di successo in rete, di blogger diventati famosi e ricercati dalle aziende per pubblicizzare i loro marchi. Dopo aver fatto la tara a questi racconti ed esserti armato di tanto realismo, sei pronto per ospitare pubblicità anche sul tuo blog.
Monetizzare un blog significa principalmente mettere a disposizione degli spazi pubblicitari in cui ospitare dei banner (il metodo preferito dai blogger), oppure scrivere post sponsorizzati (il metodo preferito dalle aziende) o ancora parlare di prodotti o eventi in cambio di prodotti e inviti ai suddetti eventi (metodo molto apprezzato sia dagli uni che dagli altri). Oppure puoi fare tutte e tre le cose, se ti chiami Superman. Tieni bene a mente infatti, se opti per la scelta numero tre, che il giorno è fatto di 24 ore.
Andiamo con ordine: la classica vendita di banner pubblicitari attraverso vari circuiti, che sia adsense di Google o una concessionaria di pubblicità, è di solito la prima opzione a cui un blogger pensa perché, ovviamente, è anche la più comoda: fai un po’ di spazio nell’impaginazione e ci piazzi un bel banner, e poi non devi fare altro se non curare il contenuto e la promozione del tuo blog. Ma dopo il primo entusiasmo nel vedere girare i banner sul blog, al momento di incassare il compenso il blogger solitamente si demoralizza; badate che sto parlando di blog classici, quelli in cui il blogger crea una community raccontando le proprie avventure o sviscerando a suon di post un argomento che gli sta a cuore e a cui dedica il blog. Il valore dei blog di questo genere va spesso oltre il numero di visite (anche se il numero di visitatori è fondamentale per gli inserzionisti pubblicitari) ma è un valore da ricercare anche nella community che si crea intorno, nell’atmosfera che il blogger riesce a creare e nell’influenza che di conseguenza riesce ad avere sui propri follower (se volete misurarla con Klout, fate pure, ma entrerete in un circolo vizioso, sappiatelo).
La seconda opzione, cioè la stesura di post sponsorizzati, se adeguatamente remunerata è una strada da seguire solo se ottieni un compenso adeguato ad ogni post creato ad hoc per un’azienda, ma anche se sei fortunato da avere la fila di sponsor in attesa… ricorda di non esagerare, non puoi ospitare sempre e solo post sponsorizzati, per rispetto dei tuoi lettori e del tuo blog. Ma se concili banner e post sponsorizzati, la cosa inizia a diventare remunerativa.
Infine c’è l’opzione invito a evento/viaggio in cambio di post, è quella che sembra andare per la maggiore negli ultimi mesi: ti invitano in una località di vacanza e in cambio ne racconti l’esperienza sul blog, posti su instagram le tue foto artistiche, crei hashtag mirati su twitter e lo racconti ai tuoi amici anche su facebook… lo stesso discorso vale se ti invitano a una serata evento o ti regalano un prodotto da testare… Se ci pensi bene, il lavoro che ti viene chiesto in cambio, se fatto bene, va oltre la classica stesura di un post e devi quindi valutare alla lunga se questa strada è sostenibile, sempre per il fattore tempo di cui parlavo prima. Nel caso questa sia una strada che ti piace percorrere, ricordati di dire chiaramente ai tuoi lettori/followers che stai partecipando a un viaggio / evento / test / prodotto sponsorizzato e che quello che racconterai sarà una promozione pubblicitaria. Se lo dici subito coinvolgendo la tua community, i tuoi lettori ti sosterranno, se fingerai di essere lì per caso, quando si accorgeranno di star leggendo un post sponsorizzato te lo rinfacceranno senza troppi complimenti (meglio rileggere il Codice delle Buone pratiche del Blogger).
Ciò che dovresti quindi valutare prima di accettare un prodotto di cui scrivere, un viaggio da raccontare è se ne sei davvero convinto: non c’è nulla di peggio per minare l’immagine del tuo blog che parlare di qualcosa senza troppa convinzione, i follower lo intuiscono subito e ne traggono le conseguenze. Ricordati sempre che il valore del tuo blog è dato soprattutto dalla community che hai creato con impegno e fatica, delle relazioni sociali che hai costruito e dalla fiducia che i tuoi lettori hanno in ciò che scrivi. Vale la pena minare questo rapporto per un gadget di cui puoi fare a meno? D’altro canto, vista la natura personale di ciò che scrivi, la volta in cui il prodotto di cui vuoi parlare è davvero di tuo gradimento, lo si percepirà da ciò che dici, fotografi, twitti…
Metti tutti questi elementi nel paniere e cerca di misurare l’impegno che una sponsorizzazione comporta, valutando se il tempo che ti viene richiesto di dedicare ha per te un ritorno. Un bel weekend ospite di un albergo o di un villaggio vacanza? Se questo ti va bene, non c’è nulla di male, ma non pensare che il tuo futuro da blogger possa essere sostenuto solo da questo tipo di remunerazione.
Se quindi il tempo è uno degli elementi importanti per il mantenimento di un blog, dedicarlo principalmente alla stesura di post sponsorizzati o alla partecipazione a eventi è un rischio, perché alla fine ti farà trascurare il tuo interesse principale e magari rimpiangere il buon caro vecchio banner.